Bandi: Coltivare valore e Ruralis
Per un'agricoltura sostenibile e sociale

Nell'impegno per un’agricoltura sostenibile e capace di rispondere ai bisogni delle comunità locali, i bandi Coltivare Valore e Ruralis, inizialmente nati dalla collaborazione tra l’Area Ambiente e l’Area Servizi alla Persona della Fondazione, hanno sostenuto 67 progetti innovativi in 6 anni, per un totale di oltre 15 milioni di euro di contributo.

Con Coltivare Valore (2018-2021), sono stati sostenuti 41 progetti, con una partecipazione di 119 partner tra attori pubblici e privati non profit. Le iniziative, in gran parte mirate a recuperare terreni in stato di abbandono, hanno portato alla riqualificazione di oltre 200 ettari, di cui circa 50 già rimessi a coltura (settembre 2024), spesso con metodi biologici. Più di 212 percorsi di inserimento lavorativo sono stati attivati, di cui molti a beneficio di persone in situazioni di svantaggio come persone con disabilità, migranti e persone con dipendenze. Numerose attività hanno favorito la multifunzionalità agricola, includendo laboratori di formazione, ortoterapia e valorizzazione dei prodotti locali.

Coltivare valore: i risultati (2018-2021)

Il bando Ruralis (2022-2024), con 26 progetti sostenuti e 60 partner coinvolti, ha puntato su una maggiore integrazione tra agricoltura e capitale naturale, concentrandosi sul recupero e la valorizzazione del paesaggio rurale. I progetti sono tuttora in corso, con circa 40 ettari di terreni in attesa di essere riqualificati, 30 aziende agricole coinvolte e oltre 150 persone partecipanti a percorsi terapeutici e di inclusione lavorativa. Inoltre, l’incremento della formazione ha favorito la trasmissione di pratiche agroecologiche, coinvolgendo finora circa 60 agricoltori e operatori locali.


Le realtà sostenute attraverso il bando stanno tuttoggi promuovendo un’agricoltura basata sul presidio del territorio, l'inclusione sociale, l’equità dei processi produttivi e la riqualificazione del paesaggio. Grazie a questi progetti, l’agricoltura non solo garantisce prodotti più sani e più giusti, ma diventa anche uno strumento di coesione sociale e sviluppo sostenibile per le comunità rurali.